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01/11/2010 - 30/11/2010 Ravenna

L'ornamento dell'anima

Un percorso tra immagini e oggetti della devozione.


La Cassa di Risparmio di Ravenna S.p.A. prosegue i suoi appuntamenti espositivi ospitando per tutto il mese d novembre presso le vetrine del "Private Banking" (ex Negozio Bubani) di piazza del Popolo n.30, la mostra "L'ornamento dell'anima". Un percorso tra immagini e oggetti della devozione con i ricordi concessi dalla collezione privata del ravennate di adozione Filippo Briccoli, originario di Brisighella.
 

Briccoli, dal 1965 vive a Ravenna dove, da quasi vent'anni, svolge attività di volontariato presso la Biblioteca del Seminario arcivescovile.
Collezionista per passione, Filippo Briccoli, tra i vari interessi coltivati, ha rivolto massima attenzione alla raccolta di immagini devozionali. La passione per l'iconografia religiosa risale alle infantili scoperte di consunti santini conservati in famiglia; predilezione che è andata man mano concretandosi in una densa raccolta di immagini e oggetti devozionali che attraversano un arco di tempo lungo quasi cinque secoli: "santini" e quadri, rosari Mariani e di altre devozioni, sacre icone, reliquiari, ex-voto, medaglie, Agnus Dei, scapolari e acquasantiere.
 

Ne è seguita una serie di mostre in varie località, da Brisighella a Campofilone (AP), da Glarus (Svizzera) a Piombino (LI) e Bologna, oltre alle due esposizioni ravennati presso la Biblioteca Classense (2003/2004) e la Basilica di Santa Maria in Porto (2006).

I primi intagli sei-settecenteschi (su riquadri di carta o sottile pergamena), furono prodotti prevalentemente nei conventi e nei monasteri, ma non di rado anche in famiglie artigiane specializzate i cui operatori domestici - a seconda della maestria e dell'età - erano in grado di realizzare esemplari di ottima fattura per benefattori di riguardo e per una committenza ricca ed esigente, unitamente a prodotti di concezione e realizzazione più generica riservati ad acquirenti non particolarmente abbienti o a ricorrenze di non eccesiva rilevanza.
Risalgono invece al Settecento le immagini a stampa del bambino Gesù, talvolta dormiente o adagiato sulla croce. Altre volte rappresentato mentre medita sulla sua futura, dolorosa missione di salvezza ai piedi di Calvari disseminati degli strumenti della sua futura Passione o mentre attraversa - vittorioso sulla morte nelle vesti del Risorto - fioriti Paradisi terrestri.

Verso la fine del Settecento si cominciò poi a punzecchiare a punta d'ago i supporti di carta delineando cosi minuziose simologie, festoni, tralci e fiori fantasiosi, titoli e nomi; un intervento che si prestava al raggiungimento di effetti plastici di rilievi e concavità quando veniva praticato su entrambe le facciate del foglio.

Infine, a metà Ottocento fece la sua comparsa un particolare cartoncino fustellato che venne utilizzato in speciale modo, come supporto a simboli religiosi e profani nonchè a immagini come quelle di Gesù, bambino o giovanetto.

Questa mostra espone esemplari maufatti particolarmente rilevanti, insoliti e rari della collezione Briccoli.

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