Giuseppe Bellosi

Giuseppe Bellosi è nato nella campagna romagnola più di mezzo secolo fa. Bibliotecario per caso, ha lavorato fino alla caduta del muro di Berlino in un paese socialista sovietico, facendo il pendolare con una proletaria 2 cavalli.

Affetto fino a pochi anni or sono da forme acute di bibliofollia e di grafomania, si è recentemente sottoposto a cure intensive che lo hanno completamente disintossicato: adesso detesta comprare libri, scrivere e leggere e sta seguendo un corso di specializzazione per diventare analfabeta.

Tuttavia alcuni libri non gli dispiace averli pubblicati, questi per esempio: "Cento anni di poesia dialettale romagnola" (con G. Quondamatteo, Grafiche Galeati 1976), "Romagna civiltà" (con G. Quondamatteo, Grafiche Galeati 1977), "I segn" (Edizioni del Girasole 1980), "Vi do la buonasera. Studi sul canto popolare in Romagna" (con T. Magrini, Clueb 1982), "Calendario e folklore in Romagna" (con E. Baldini, Il Porto 1989), "E' paradis" (Moby Dick 1992), "Bur" (Marsilio 2000), "Verificato per censura. Lettere e cartoline di soldati romagnoli nella prima guerra mondiale" (con M. Savini, Il Ponte vecchio 2002), "Halloween. Nei giorni che i morti ritornano" (con E. Baldini, Einaudi 2006).

Abbandonate le pagine scritte, da qualche anno preferisce portare in scena i personaggi di Raffaello Baldini e di altri poeti romagnoli.


Giuseppe Bellosi in una foto di Claudio Nostri (2006)