Le interviste agli scrittori

Gianluca Costantini

Titolo del libro: "Vorrei incontrarti"

 

Versione testuale

Intervistatore: L'autore di questi disegni è Gianluca Costantini. Siamo andati a trovarlo alla sede dell'associazione Mirada per parlare con lui del suo lavoro.

Gianluca Costantini: E' nato prima come testo scritto, nel 2001, poi è rimasto in un cassetto per circa quattro anni e l'ho disegnato nel 2005, tutto in un anno. Perché prima disegnavo in una maniera molto diversa da com'è "Vorrei incontrarti", diciamo che è stato un libro che ha anche cambiato il mio modo di lavorare.

Intervistatore: Il libro è un'opera grafica; decidere se sia preponderante la parte grafica o quella di testo  però è davvero difficile. Quello che colpisce è che il formato editoriale sia più quello del tascabile che quello tipico dei romanzi grafici.

Gianluca Costantini: Non è casuale che io lo abbia proposto ad un editore di narrativa, nel senso che per il mondo del fumetto era un libro un po' troppo strano da pubblicare e soprattutto io volevo che andasse nei canali di distribuzione che sono quelli della libreria che viene detta "varia". Questo editore pubblicava solo narrativa quindi aveva solo questo tipo di distribuzione.

Intervistatore: Davanti ad un'opera personale ed introspettiva come "Vorrei incontrarti" viene subito da chiedersi quanto ci sia del vissuto personale dell'autore nelle sue pagine.

Gianluca Costantini: Questo libro è autobiografico quindi c'è tutto di me, tutto quello che è scritto è vero, non è stato cambiato niente dal testo originale che avevo scritto tanti anni fa. Tutte le persone che ci sono dentro esistono, molte mi hanno anche odiato per questo.

Intervistatore: La grande peculiarità di "Vorrei incontrarti" è comunque il suo approccio stilistico. Immagine e parola si fondono in maniera inedita, non convenzionale, e le cadenze del testo ricordano più i ritmi della poesia che quelli della prosa. Il risultato complessivo è una forma nuova ed elegante.

Gianluca Costantini: Io ho sempre scritto in questa maniera. Comunque a me interessa che nelle parole ci sia anche il disegno, sempre, e non sopporto neanche il disegno senza parola. Questo tipo di disegno è proprio la fusione della scrittura con il disegno perché la scrittura è fatta nello stesso identico modo del disegno, un po' come nella calligrafia araba in cui le scritte a volte diventano disegni.

Intervistatore: Percorrendo il libro dall'inizio alla fine ci si può imbattere in molte citazioni di pensatori e letterati ma soprattutto di musicisti e cantautori, quasi a formare una colonna sonora per l'intera opera. Abbiamo chiesto all'autore quale sia il rapporto tra la sua ispirazione e la musica.

Gianluca Costantini: Per i disegnatori la musica è abbastanza fondamentale, nel senso che è l'unica compagnia che hai quando disegni. E disegnare è anche una cosa molto noiosa, nel senso che stai sempre da solo e la musica è l'unico accompagnamento che ti puoi permettere. Tutte le canzoni che vengono citate hanno fatto parte di quegli anni della mia vita, vanno dalle canzoni più colte alle canzoni più pop o popolari.

Intervistatore: I temi toccati da "Vorrei incontrarti" sono temi difficili, di solito riservati alla letteratura. Il fumetto e l'illustrazione in generale tendono di solito a ricoprire un ruolo più di intrattenimento. Abbiamo chiesto all'autore se secondo lui il fumetto è arte e se all'interno di esso ci sono correnti che possono essere considerate maggiormente artistiche.

Gianluca Costantini: Piano piano il fumetto sta crescendo, nel senso che anche gli autori stanno facendo dei lavori diversi da quelli che si facevano un tempo. E' rimasto sempre il fumetto tipo "Topolino", ma vicino un po' alla volta dagli anni settanta in poi è cresciuto un modo di fare i fumetti diverso. Infatti adesso non è più il fumetto che copia gli altri, ma sono le altre arti che copiano il fumetto, quindi è la pittura che copia il fumetto, è la letteratura che copia il fumetto: non succede più l'inverso.